Dalla decomposizione della matrice Essenziale, a meno di un fattore moltiplicativo, esistono pertanto 4 possibili configurazioni (le due matrici di rotazione e gli associati vettori di traslazione) che ricombinate permettono di ottenere nuovamente la matrice Essenziale di origine.
Per determinare quale decomposizione è quella corretta l'unico modo è trovare la configurazione che ricostruisce la maggioranza dei punti tridimensionali in maniera opportuna ovvero, più semplicemente, la configurazione che porta la maggioranza dei punti ad avere la coordinata camera ad essere positiva.
Sia
una decomposizione della matrice Essenziale, siano
,
le coordinate camera di due punti omologhi, e si definiscano
e
tali che
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(9.75) |
L'obiettivo è quello di ricavare le coordinate e
attraverso le quali, valutandone la positività, si può supporre che i punti omologhi siano frontali rispetto all'osservatore e da questo dedurre la correttezza della decomposizione della matrice Essenziale.
Sfruttando il formalismo (9.74), l'equazione (9.38) diventa
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(9.77) |
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(9.78) |
È da notare che la soluzione del problema si poteva ottenere risolvendo direttamente il sistema (9.76) come se fosse un sistema lineare sovradimensionato di 2 incognite in 3 equazioni (approccio simile a quello che si è visto in sezione 9.3.1).
In entrambi i casi viene ottimizzata una quantità algebrica e pertanto non sarà la stima alla massima verosimiglianza del punto tridimensionale: diversamente dagli algoritmi discussi in sezione 9.3.1, questo è un approccio in effetti poco adatto per ricavare le coordinate mondo precise ma sufficiente per verificare che la scelta della decomposizione sia quella corretta.
Va sempre ricordato che essendo il vettore estratto dalla matrice Essenziale conosciuto a meno di un fattore moltiplicativo i punti così stimati sono conosciuti a meno di un fattore moltiplicativo.
É da notare che questo discorso è chiaramente generico e può essere applicato al caso di ricostruzione tridimensionale conoscendo la posa relativa tra sensori.
Paolo medici