Possiamo usare la matrice di rotazione e l'equazione della pin-hole (8.18) per mostrare qualche risultato notevole.
Definiamo, dal sistema, la funzione di
in
chiamata perspective mapping definita come:
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(8.24) |
Per ogni immagine esistono 3 punti di fuga, strettamente legati alla scelta degli assi di riferimento.
Prendiamo per esempio il primo asse. Nel nostro sistema di riferimento la coordinata è la distanza (per le altre 2 coordinate il discorso è similare).
Portiamo tale coordinata a infinito mantenendo le altre costanti. Quello che si ottiene è il punto
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(8.25) |
Usando le matrici omogenee è possibile ottenere lo stesso risultato, con un formalismo più compatto.
Prendendo la trasformazione prospettica (8.17) e mandando via via
,
e
, i punti immagine (in coordinate omogenee) che si ottengono,
rappresentati i punti di fuga nelle 3 direzioni, sono esattamente le colonne della matrice
, ovvero :
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(8.26) |
In particolare, ponendosi nel caso semplificato ,
e
, i punti di fuga si trovano in
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(8.27) |
È da notare che siccome le 3 colonne di sono ortonormali basta conoscere 2 punti di fuga per ottenere sempre il terzo (vedi sezione precedente).
Se mandiamo a infinito non una variabile ma più di una otteniamo più di un punto.
Per ma con
il vanishing point degenera in una linea di equazione
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(8.28) |
Come un punto nell'immagine proiettata degenera in una linea, una linea di equazione diventa nell'immagine proiettata
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(8.29) |
Paolo medici