Essendo un argomento abbastanza delicato che potrebbe portare alcune ambiguità conviene dedicare una sezione a come in pratica vengono applicate le trasformazioni tra immagini.
Sia una generica trasformazione biettiva
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(1.87) |
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(1.88) |
Essendo le immagini non continue ma quantizzate in pixel, la trasformazione non è usabile direttamente nelle applicazioni reali perché potrebbe sia lasciare dei buchi nella seconda immagine sia proiettare più volte lo stesso punto della prima.
Per queste ragioni quando un immagine viene processata, si lavora sempre con la trasformazione inversa
che, per ogni punto dell'immagine destinazione
, restituisce il punto dell'immagine sorgente
da cui estrarre il colore, ovvero:
È chiaro che anche l'immagine sorgente è composta da pixel, ma la conoscenza del punto permette in maniera molto semplice l'utilizzo di tecniche, quali l'interpolazione lineare, per ricavare il valore del pixel.
Se la funzione è molto complicata e si vuole applicare la medesima trasformazione a più immagini, per risparmiare tempo computazionale si può creare una Look Up Table (LUT) di elementi
grande come l'immagine destinazione dove memorizzare per ogni elemento il risultato della trasformazione (1.89).
Paolo medici